Vegan Cappelletto ai Fiori
ricetta, procedimento, interpretazioni e leggende ^_^
okey, allora, partiamo dalle basi
che la cucina possa trasmettere emozioni non sono io a dirvelo, ma il mondo, la vita e tutte le creature viventi nel mondo, direi
niente di strano
e anche che il mondo è pieno di miti e leggende nascoste tra gli ingredienti della natura lo sappiamo tutti
e allora, che cavolo sto qui a dirti io?!? vediamo…
ingredienti:
150gr di farina 00
75ml di acqua
polvere di buccia di limone essiccata
(o essenza di limone)
petali di violetta
foglioline di prezzemolo
dosi per 2 persone
cenni storici, VIA iniziamo:
il Limone – il Pomo d’Oro – si narra sia nato per essere il dono all’altezza delle nozze del possente Re degli Dei – il mitico Giove – e non a caso il limone per secoli è stato venduto sempre e solo in coppia, mai singolarmente!
e da qui è nato il ben noto verbo LIMONARE, che significa…. vabbè! Lo sai dai!
il grande SuperPotere dell’albero del Limone è di poter cacciar fuori fiori bianchi e profumatissimi durante tutto l’’anno
è il simbolo della fedeltà all’amore
o dell’amore fedele
l’amore che ci crede sempre, anche in inverno, quando sembra così difficile poter fiorire
il Prezzemolo invece – lo sappiamo bene – si infila dappertutto, anche in mezzo ai denti
è sempre in mezzo ai maroni, come il giovedì
e in realtà sta bene dappertutto, ovunque sempre e comunque
rinfresca l’aria e ti fa sentire che c’è
è il simbolo dell’abbondanza, dell’essere dappertutto e di starci anche bene
malleabile e onnipresente
le violette invece sono fiorellini che nascono ai primissimi segnali di fine dell’inverno, sono timide e piccoline, riservate, quasi che cercano di nascondersi a testa in giù tra le loro dolci foglie a forma di cuore
sono il simbolo della timidezza e di quel sentimento tenero che fa fatica a venir fuori
il Cappelletto invece è un bel casino!
la lunga diatriba emiliana per chi ha fatto nascere cosa e quando e perché crea un gran polverone e nasconde a tutti la verità sulla nascita del Cappelletto, e quindi noi, umili sognatori, affidiamoci alle leggende romantiche che fanno bene all’anima
la leggenda del Cappelletto è legata alla forma dell’Ombelico della Dea Venere
si narra infatti che Sua Maestà il Cappelletto sia stato creato da un uomo che vide l’Ombelico della Dea dell’Amore nuda e addormentata dopo una battaglia e per ricordare quell’attimo fuggente ha ricreato la forma dell’ombelico della Dea sotto forma di succusa pasta ripiena
okey…. mettendo insieme tutti gli indizi il nostro piatto di oggi diventa:
Ombelico di Venere al Pomo d’Oro
e profumo di timida onnipresenza
hhihihiihihihihiih tu ci hai capito qualcosa?
direi che è un nome degno dei piatti di Masterchef!
Il Vegan Cappelletto ai Fiori è un tributo all’amore che non smette mai di crederci e sboccia in ogni stagione
un amore degno degli Dei
ma timido, un po’ insicuro sul divenire
ma fresco, fruttato, pieno di speranze per l’inizio di una nuova primavera che si spera sia abbondante
sono caramelle sensuali per sognare timidamente un nuovo inizio
quello che forse in sto periodo un po’ tutti vorremmo, ecco
e allora così, insieme alla tua t-shirt, volevo regalarti una ricetta per sognare un po’ insieme a me ^_^
un impasto dai mille sapori e un cuore tutto da scoprire che dovrebbe parlare di te, ma qualche soffiata te la do comunque ^_^
attrezzatura necessaria:
nonna papera indispensabile
procedimento:
impasta acqua e farina e limone
lascia riposare l’impasto per una mezz’oretta
tira la pasta con la nonna papera fino allo spessore più sottile disponibile
ora puoi cospargere metà di una striscia di sfoglia con petali di violetta e foglioline di prezzemolo, piega a metà la striscia e ripassala nella nonna papera, sempre nello spessore più sottile ^_^
la sfoglia per i cappelletti è pronta e magnifica, intensa di sapori di primavera e rivoluzione, ma con la timidezza delicata della violetta
ora puoi riempirla come vuoi, io ho provato con:
patate, porri e funghi pleurotus
cipolla, radicchio al vino rosso e tofu affumicato
zucca al limone e zenzero, e carote
ci sono tantissimi modi per riempire un vegan cappelletto, basta unire un ingrediente un po’ pastoso con un ingrediente più cremoso e saporito ^_^
e infine, chiudiamo i cappelletti a formare l’Ombelico di Venere ^_^
sai fare giusto?
SAI FARE… GIUSTO?!?
sicuramente ^_^
ma così, per inserire una foto diciamo, illustriamo un breve ripasso:
tagliare la pasta in quadrati
riempire
piegare a triangolo e sigillare bene i due lembi
poi unire le due punte sul retro ^_^
facilissimo!
nella mia prima versione test ho riempito il cappelletto con patate, porri e funghi pleurotus, frullando tutto insieme una volta cotti separatamente
e volendo…. ho insaporito alla fine con un po’ di funghi secchi (porcini magari?) polverizzati, semplicemente frullandoli a tutta velocità ^_^ una chicca delicata che unisce la primavera ai ricordi dell’autunno
condimento?
ho fatto una crema di latte di mandorla messo in infusione per qualche minuto con fiori di lavanda e addensata con un roux esotico creato con burro di cocco e farina 00 in parti uguali ^_^ una delizia!
Se vuoi farla verde come ho fatto io, ci frulli dentro dei pisellini fini appena sbollentati e due funghetti saltati in padella solo con olio e sale e il gioco è fatto ^_^
nel secondo test invece li ho conditi con un fondo di carciofi freschi saltati in padella con olio, aglio e zenzero – adoro lo zenzero! e potrei metterlo ovunque come il prezzemolo!!
bagnando i cappelletti nella margarina fusa insaporita con aglio in polvere e mini briciole di pane secco, accompagnati con la fava a crudo che ora è uno spettacolo della natura!!!
terzo test?
ho messo sotto ad ogni cappelletto un po di salsa al pomodoro umami, una goccia di olio al basilico e tartare di lupini ^_^
ecco io la salsa al pomodoro l’ho fatta molto molto particolare, con ingredienti insoliti e difficili da reperire – spesso auto prodotti – ma che rendono la vita più sana e le papille gustative immensamente più felici
sono sapori che derivano dalla fermentazione degli alimenti, un argomento che sto iniziando a scoprire negli ultimi anni e che mi fa sorgere spontanea una domanda:
ma come cavolo fanno gli onnivori a scegliere cosa mangiare e cosa cucinare?!?!
caspita….. le alternative sono già infinite essendo vegana!
e non ho neanche il tempo di esplorare tutti gusti che vorrei…
ad essere onnivora io andrei nel panico!!!!
comunque….
questa salsa di pomodoro che raggiunge il fantomatico sapore umami, l’ho fatta così:
ho messo a soffriggere nell’olio aromatizzato al basilico un quartino di cipolla tritata fine finissima, con 3 spicchi di aglio fermentato in salamoia tritatissimi e due cucchiai di carote fermentate al pepe rosa, tritatissime ^_^
ho aggiunto al soffritto la passata dei pomodorini ciliegini del mio orto e al posto del sale un bel cucchiaio di miso maturo e un bel cucchiaino di aglio nero in crema
azz
ti ho incasinato eh?
però giuro, il sapore di questa salsa è una sinfonia….
un ottimo sapore viene comunque fuori anche utilizzando gli alimenti non fermentati ecco, ma un giorno se ti capita di trovare un ristorante finalmente aperto che serva piatti a base di alimenti fermentati… provali!!!! e mi dirai ^_^
in ogni caso, qualunque sarà il tuo ripieno o il tuo condimento, sarà un cappelletto tributo all’Amore che non smette mai di crederci e sboccia comunque in ogni stagione
un amore degno degli Dei
ma timido, un po’ insicuro sul divenire
ma fresco, fruttato, pieno di speranze per l’inizio di una nuova primavera che si spera sia abbondante
con affetto, ma sempre irriverente