E SE TI PENTI?!

 

lunedì mattina ore 10,00
sono nello spogliatoio della palestra e mi sto rivestendo post mia dolce camminata e una signorina over 70 molto carina mi fa:

“certo che te non hai bisogno di vestirti, sei già tutta coperta!”
e io sorrido ^_^

e lei: “belli eh! sei molto carina ^_^”
e io sorrido

e lei….. “si ma poi quando sarai vecchia?!”
“sarò tutta bella colorata anche da vecchia”

“e se ti penti?”
“non posso pentirai della mia vita… è la mia storia… se me li fossi fatti per moda magari, ma hanno tutti un significato importante”

“e lo sai che son per sempre si?”
“si signora, lo so ^_^”
“anche i matrimoni son per sempre e invece guarda poi cosa succede… e un marito lo puoi anche cambiare quasi facilmente… ma i tatuaggi… ormai ti sei fregata!”

e continuava….
e continuava….
E CONTINUAVA!!!!
“… sei giovane, hai ancora tanto da vivere, se ti penti poi vivrai infelice…”

“signora, spero di morir presto!”
e me ne sono andata

 

 

ogni giorno il cervello elabora 50.000 / 60.000 pensieri ma il 95% di essi sono gli stessi del giorno prima, quindi è assai difficile cambiare idea su qualcosa, ma mi chiedo…

quanto sei superficiale a pensare solo a come sarai esteticamente da grande?
come sei superficiale a pensare di parlare con una totale sconosciuta e affibbiargli i tuoi giudizi su come lei sta vivendo la sua vita e spiegargli come dovrebbe invece viverla?!

queste cose mi turbano sempre molto
la gente difficilmente si fa i cazzi propri
e oggi sono ancora qui che mi viene in mente quella signora
e allora mi son fatta delle domande esistenziali, che io e il Consiglio dei Ministri Interni alla Mia Testa abbiamo sempre tanto su cui discutere

come può qualcosa di così superficiale come la pelle essere testimone di qualcosa di così profondo come il senso del Sè?

c’è questo uso comune di pensiero che ciò che sta alla periferia non sappia un cazzo di ciò che succede nel nucleo della faccenda e che da fuori non si possa capire cosa succede dentro

ma la pelle… quando si parla di pelle tutto cambia

la pelle svolge tre compiti essenziali, fondando la distinzione tra il Sé e il Non-Sè, mettendo un limite tra ciò che è interno e ciò che è esterno, proteggendo l’individuo nel contatto con la realtà e regolando gli scambi tra interno ed esterno

senza la pelle, psicologicamente e anche fisicamente, si perderebbero i confini del Sè

e la pelle, come una cartina tornasole regolata dall’afflusso sanguigno, ci rivela le reazioni psicologiche interne all’individuo (rosso di vergogna, verde di rabbia, bianco di paura, rosa di felicità, o con acne, dermatiti, eczemi)

la magia del tatuaggio è che è in grado di intervenire nella senso della percezione del Sé

 

 

il tatuaggio ridefinisce il sentimento del Sé e i nostri confini, inserendo nella pelle una contenuto mentale

con il tatuaggio la persona viene pervasa dall’euforia legata alla facoltà di espandere e rafforzare il senso del Sé

euforia destinata anche a scemare e addirittura può arrivare delusione e senso di fallimento
sta nella logica della vita
anche nelle creazioni più riuscite emerge un senso di insoddisfazione e d’incompletezza verso ciò che si voleva realizzare, perché le nostre fantasie, son fantasie, e per definizione le fantasie son lontane dalla realtà

nella fantasia tutto è possibile, nella realtà invece abbiamo dei limiti

per non pentirsi bisogna sapersi accontentare di ciò che è possibile nel mondo reale
bisogna pensare a come “suonerà” il significato del tatuaggio dentro di noi in futuro e non bloccarsi all’estetica del bel disegno

mi sà

cosi mi pare di aver capito che sia

 

 

direi quindi che non mi interessa come sarò esteticamente da grande
mi interessa creare ogni giorno una versione migliore di me stessa
e tatuarmi mi fa accedere alla facoltà di ridisegnare il mio senso del Sè, di amplificarlo e migliorarlo

 

 

non esteticamente, migliorare il mio senso del Sè, che son due cose ben diverse eh

ciao, ho finito
vado a fare altri giochini, che ho una cagnolina mestruata che gira per casa isterica

 

con affetto, ma sempre irriverente

LADYSARA

 

PS:
avete notato che l’uomo è l’unica scimmia nuda esistente?
la scimmia nuda….

l’uomo biologicamente ha perso il pelo per farsi vedere, per farsi notare
non aveva bisogno del pelo per difendersi, scaldarsi o nascondersi perché aveva sopperito a queste necessità con l’ingegno e la creatività e aveva invece bisogno di farsi notare dai partner sessuali per poter procreare e mantenere in vita la specie

come i pavoni aprono la coda, noi umani abbiamo tolto il pelo

essere ben visibili è diventato un bisogno fondamentale dell’essere umano

tatuarsi crea un’anomalia nella normalità di una pelle compatta
crea stupore perché “c’è” qualcosa che “non dovrebbe esserci”
e così diventiamo ben visibili ^_^