PAPAVERO TATTOO
significato, storie, miti e simbologie la Rivoluzione dei Papaveri
qual’è il significato del tatuaggio di un papavero?
la mitologia con il papavero si è veramente sbizzarrita, forse perché è rosso e goliardico e attrae così tanto l’attenzione, che tu lo voglia o no
e così il telefono senza fili della storia ha mischiato le carte, si sono persi dei pezzi, se ne sono aggiunti nuovi e il papavero è diventato un essere mitologico, dai più assurdi e stravaganti significati
in questo articolo te ne racconterò una quindicina, famosi o meno
ma prima di tutto, una storia:
sono nata e cresciuta dentro ad una libreria e per la stragrande maggioranza della mia vita ho creduto alla favola che il mondo ci racconta:
devi essere perfetta come Barbie anche quando la tua vita farà schifo come quella di Cenerentola, poi verrà il Principe Azzurro a salvarti da Shrek e ti sposerai con quel gran figo di IronMan con in sottofondo il canto degli uccellini e dei Sette Nani … e infine…. Vissero tutti Felici e Contenti nell’Isola che Non c’è!!!
e invece non è vero ^_^
però io non lo sapevo e per 29 anni della mia vita ho seguito le strade create dai programmi automatici che il mondo aveva creato nella mia testa aspettando l’IronMan che mi avrebbe portato sul cavallo bianco nell’Isola che Non c’è
[che bellina io…]
a novembre 2014 è cambiato qualcosa: TUTTO
il mondo di cristallo che per anni avevo creato di fronte a me si è frantumato in millemila pezzi ed è stata la ruspa più bella che potesse mai attraversare la mia vita
Avevo accettato me stessa e avevo calato il velo, quel velo che non sapevo neanche di portare. Avevo smesso di auto-nascondermi, smesso di auto giocare a nascondino con me stessa
li è uscita fuori la mia visione del mondo avant-garde e li ho trovato nel Papavero il mio “animale” totem
la rubrica “un papavero perché” mi è servita per dare voce alla rivoluzione che è avvenuta dentro di me
qual’è il significato del papavero?
ne ha mille e forse alcuni non li ho ancora scoperti, perché il sorriso di un papavero non ha paura neanche di una piazzola di cemento
eccone alcuni:
- INFANZIA
- MORFEO e il RELAX
- CONSOLAZIONE
- ESSERI SPECIALI
- NOGLOBAL
- SEMPLICE
- MORTE
- ROSSO
- INKADDICTED
- FEMMINA
- TUTTO
- PREGIUDIZI
- CONTAGIOSO
- AUTOSTRADA e la determinazione
- RIVOLUZIONE
- PASSARE OLTRE
se dico PAPAVERO probabilmente la prima associazione logica che fa l’italiano medio è:
“Papaveri e Papere”
come è vero che 1+1 fa 2
perché è la canzone che cantava sempre il nonno… e tu con lui
“lo sai che i papaveri son alti alti alti
e tu sei piccolina
sei nata paperina,
che cosa ci vuoi far?!”
il nonno di un po’ tanta gente qui presente, mi sa
è una canzone che fa parte della nostra infanzia Italiana e richiama involontariamente quella spensieratezza tipica dei bibini: le giornate di sole tra la paglia, le carezze che solo i nonni ti fanno…. e le domande stupide che ogni bimbo fa al proprio nonno, sorridente
“La papera al papero disse:
Papà, pappare i papaveri, come si fa?”
e così per un momento sorridi
e ti ricordi dei valori con cui ti hanno cresciuto
(e magari ti chiedi anche se il nonno sarebbe fiero di te,
o se forse in sua assenza qualche strada sbagliata l’hai imboccata….)
te li ricordi ancora quei valori?
di sicuro ti rituffi nel passato e accarezzi anche tu il grano con la mano e l’abbraccio del nonno e dei tuoi giocattoli di fango
e quel sapore di semplicità che oggi a fatica intravedi da qualche parte
nascosta
“Ma questo romanzo ben poco durò Poi venne la falce che il grano tagliò E un colpo di vento i papaveri in alto portò”
tatuaggio di MORFEO e il RELAX
cercando su Google il significato del Papavero verranno fuori sempre e solo due risultati: Morfeo e la consolazione
Morfeo il Dio del Sonno, veniva rappresentato in panciolle con un mazzo gigante di papaveri tra le braccia
Morfeo è il Dio del sonno, SI
ma il suo significato non è: “vai a casa e vatti a letto, dormi bene e fai sogni d’oro”
NO
è più un: “vediamo un po’ se in sta vita qui riusciamo a riposarci un attimo!”
e a ritrovare quegli istanti di una giornata per volerci bene dedicandoci a noi stessi per rilassarci
e rallentare
e oziare nell’oblio dei sensi
Un inno al riposo del guerriero
che può rifocillarti l’animo e donarti un punto di vista più rilassato e focalizzato regalati quell’attenzione che meriti
(se te la meriti)
e ora quindi, parliamo di coccole… stesi a gambe all’aria e tra le mani l’infuso caldo dei petali del papavero che conciliano il sonno e l’oblio della mente, oltre che del corpo, per staccare la spina da tutti quei pensieri che ci affollano le tempie sempre, imperterriti
proviamo a volerci bene per un attimo
proviamo a focalizzarci un attimo
proviamo a mandare a fanculo il mondo, per un attimo
forse dopo che avremo ripreso a respirare, la spensieratezza di Morfeo e dei suoi papaveri sarà anche un po’ nostra
PS: la procrastinazione però è un’altra cosa… ok? non confondiamoci 🙂
come spoilerato nell’episodio 2, vediamo di cosa tratta il secondo TOP of the POP delle classifiche Google
Si racconta che Demetra, la Dea dei campi e dei raccolti, abbia riacquistato la sua serenità in seguito alla scomparsa della figlia solo dopo aver sorseggiato infusi prodotti con i petali di papavero
!!! E TI CREDO !!!
Una bella tisanina di oppiacei, un po’ di morfina in qua e in la…. e caspita tutto è certamente più
facile!
Altro che supercalifragilistichespiralitoso!
Basta un poco di oppio e anche la pillola più brutta va giù!
così… durante la prima guerra mondiale in Gran Bretagna si creavano ghirlande di papaveri per celebrare e ricordare i soldati caduti per la patria e la notizia della scomparsa dei loro cari veniva data alle famiglie accompagnando il messaggio ad un sacchetto di petali di papavero per l’infuso
per addolcire la pillola
e dare un piccolo aiuto nell’elaborazione del lutto
. consolazione .
perché a qualcosa bisogna aggrapparsi per andare avanti
e a volte può bastare il mezzo sorriso che ti da un tappeto di fiori rossi, che crescono ovunque-sempre-comunque e nonostante tutto crescono
anche ai bordi della ferrovia, in mezzo a sassi ed altri sassi
“consolazione” non è sempre una parola negativa
bisogna consolarsi guardando che, nonostante una cosa sia andata storta, ce ne sono altre qui con noi e dovremmo vedere l’importanza anche delle cose che abbiamo ancora con noi,
la cui presenza diamo però per scontata
ma appena ce le tolgono diventano il nostro rimpianto più grande
consolati, guarda davanti a te guardati attorno
guardati affianco
guardati dentro
ci sei tu insieme a te
tatuaggio per gli ESSERI SPECIALI
c’è un papavero, tra tutte le specie, che contiene in sé l’oppio
lo custodisce in serbo in cassaforte, dentro a capsule ancora immature e per raccoglierlo bisogna spezzargli la vita ancora immatura
e rubargli la resina dall’interno
si, perché se diventa maturo perde tutti i suoi poteri, sempre famosi nei secoli dei secoli
come noi umani, che una volta cresciuti perdiamo ogni barlume di ragione
impostati come siamo dagli schemi mentali di una società troppo distante da noi
il papavero non si droga
il papavero È la droga
tutta una serie di alcaloidi che scorre al suo interno
ti danno la possibilità di guardare il mondo da dove non lo avevi mai visto
. Da dove nessuno lo aveva mai visto .
In quanti, prima di noi, hanno cambiato il mondo con lui al fianco…
Leonardo Da Vinci, per fare il nome di uno a caso di quei patacca li,
soleva passare il tempo in sua compagnia e si dice che la pazzia fosse la causa del suo genio… io penso invece che il suo genio gli facesse scoppiare la testa, troppe informazioni, troppa delusione per un mondo più indietro di lui… e così l’oppio lo distaccava per un po’ da una realtà indegna, o insufficiente
un
altro stolto? .Picasso. e guardate come anche lui ha visto il mondo come nessuno prima …
e come sarebbe bello poter essere un papavero?
e avere dentro di sé la possibilità di vedere le cose differentemente,
differentemente dalla maggioranza della società o solamente differentemente da come le vedevamo ieri, o un’ora fa
senza pregiudizi sociali, magari
ma sopratutto avere dentro di sé la possibilità di fare vedere agli altri le cose diversamente, diversamente da quello che hanno sempre visto,
una nuova speranza
forse, basta solo trovare il modo, come Leonardo e Picasso
forse c’è un cavolo di modo per far vedere cose nuove alla gente
(ma per scoprirlo, ancora acerbo e immaturo il papavero è stato distrutto, tagliato, ferito, spremuto, svuotato, insultato…. e tu saresti pronto?)
il papavero è un fiore di campo
non lo trovi dal fiorista e spero che non ce lo troverai mai
. Non puoi comprarlo .
non è stato inquinato dalla società, commercializzato dalla produzione in serie.
. Lobotomizzato .
il papavero è ancora un fiore sincero e genuino
che si fa i cazzi suoi in campagna e nessuno gli rompe i maroni
viene fuori quando ne ha voglia lui
non puoi averlo quando vuoi tu, puoi solo aspettarlo
puoi guardarlo, ammirarlo
ed essere contagiato da quel colore acceso, che accende sorrisi
. non puoi raccoglierlo .
non puoi metterlo in un vaso come si fa con le rose o con qualunque altro fiore
NONONONONONO
quel gambo lì così stabile e fiero diventerebbe subito una pappa molle e quei quattro petali tonici si scollerebbero come fossero li per caso
non puoi cogliere la bellezza
non puoi cogliere la felicità
puoi solo fermarti e guardarla, assaporarla
non puoi comprarla come fai con i fiori dal fiorista
e non puoi comprare un papavero
il papavero non è in vendita
la Master Card non c’è come per tutto il resto
Il papavero invade il mondo in poche ore con giganti tappeti rossi che stravolgono l’arredamento del mondo e ti fanno venir voglia di stenderti a terra e guardare all’insù quale programmazione di nuvole la redazione ha deciso di far passare oggi
(se solo avessimo tempo, si dice in questi casi… ma chissà cos’è sto tempo poi in fin dei conti e forse se ci mettessimo veramente a cercarlo potremmo anche rischiare di trovarlo, il tempo per essere felici, no?)
È così semplice il papavero:
Quattro petali tesi e lisci, fragili parrebbe
Un colore unico e piatto, il rosso
Uno stelo dritto e fino, un po’ peloso
Niente spine, niente contorsionismo, nessuna delle cinquanta sfumature di grigio
niente attrazioni particolari insomma
. ed è tutta lì la sua forza .
È tutto lì ciò che serve, per essere forti.
La semplicità
La verità
L’anima fiera
Neanche il vento tira giù quei quattro semplici petali,
e nemmeno riesce a piegare leggermente quel piccolo stelo peloso
ed un solo unico colore senza sfumature riesce ad invadere la tua mente e i tuoi occhi con una forza maestosa, ipnotizzandoti
se incontri un campo di papaveri non puoi far altro che guardalo e ti spunta un sorriso in quel volto prima corrucciato dal traffico
ma anche se ne incontri solo uno al bordo della carreggiata, ti fa lo stesso effetto
. ipnotico .
Non servono quelle lunghe favole materialistiche che ci racconta il consumismo,
bastiamo noi stessi, nudi e crudi
noi siamo abbastanza
anche se abbiamo solo quattro petali lisci a tinta unita e un flebile gambo sottile e morbidoso anche così, possiamo far girare il mondo verso di noi e cambiargli il pensiero per un attimo almeno
non servono tutte le impalcature che ci dicono i mass media
noi siamo abbastanza
se siamo fieri e impettiti per ciò che di bello abbiamo dentro (se ce l’abbiamo)
(perché poi tesoro mio nell’avanzare rapido dell’età, detta anchesì vecchiaia, la bella favola finisce e se non c’hai niente di bello dentro…. embè)
Come vorresti morire?
nel mio letto, senza soffrire
magari mentre dormo un po’ alticcia per il vino rosso di quel calice che mi ha fatto compagnia fino a poco fa
Velocemente dai, poche pugnette…
magari da giovane, senza aspettare un’eternità di tempo che poi la gente si stufa…
Sarebbe un bel sogno, addormentarsi così.
Così, come un papavero che rimane alto e fiero e in splendida forma per tutte le sue giornate poi una mattina si sveglia e un petalo improvvisamente si affloscia e un secondo dopo non c’è più niente
Rimane uno scheletro vuoto nel suo bel campo verde…
tanto lui ha già lasciato andare i suoi semi maturi da qualche parte a farsi gli affari loro
quel che doveva fare lui l’ha fatto, e tu?
come la gioia del vino
e Il colore delle rose dell’amore
Rosso
come le gote dopo l’orgasmo
e Il colore delle labbra quando mangi le fragole
Rosso il colore di quel popolo che ci abita le vene e ci smuove
e ci riempie di ira e d’amore per la vita
(anche se la vita fa schifo)
Rosso
Il colore del cielo, quando bel tempo si spera
il colore che accede anche l’animo più gelido, anche il tuo
Qualcuno da bambino strappava i petali del Papavero per liberare quella stellina nera che si trova li protetta al suo centro, proprio quella che con il suo nero ti macchia la maglia e la vita
E il bello era proprio prendere sta stellina e schiacciarsela nella pelle per farcela rimanere
E CI RIMANEVA !!!
quello stampo a forma di stella nera…
un marchio da veri gangster della banda delle merendine
un nostro primo tatuaggio d’infanzia
innocente
prima ancora di avere accesso ad ago e china
prima ancora, ma avevamo già un’attrazione per i racconti su pelle che non riuscivamo a spiegare
Non so quanti di voi da bibini lo abbiano fatto, ma di sicuro gli antichi ci avevano già pensato un po’ prima di noi, solo di qualche migliaio di anni e quell’inchiostro nero del serbatoio del papavero lo usavano (pensa un po’!) proprio per i tatuaggi
lo usavano per quei tatuaggi sacri e sciamanici che dovevi guadagnarti perché la vita fa schifo, ma tu (un po’ di più?) non molli niente
Non per quei tattoo che compri adesso al supermarket già pronti e confezionati, uguali per tutti e felici così
ma comunque… già da bibini, già millemila anni or sono,
l’inchiostro ci entrava dentro, per esternarci
Avete mai guardato un papavero dall’alto?
SI? e non avete mai notato niente?
nessuna somiglianza?
NIENTE?!?!?!
E la malizia dov’è? dove l’avete lasciata la malizia?
ragazzi la malizia è il sale della vita, non potete servirvi un piatto scondito in questa vita corta qui
ve lo descrivo:
il Papavero ha due bei petali morbidi centrali un po’ più socchiusi, avvolti a specchio tesi e diritti, un po socchiusi per lasciare intravedere il punto centrale pieno di pistilli, sottili fili neri e terminazioni nervose
E dietro ci sono altri due petali aperti a letto, che li accolgono e li nascondono come le labbra nascondono un segreto
sono petali rossi come il colore della carne quando è viva e sprizzante
E al centro dei petali, c’è il suo punto più prezioso e nascosto
il più sensibile e delicato
il punto che racchiude tutte le sue emozioni più preziose
e il gambo, è un filo diretto verso il centro del mondo
Ora, cosa vi ricorda ora il papavero? a pensarci bene EHHHHHHHSISISIISISISISIISI è proprio lei
La Femmina
Il fiore più femmina che c’è
per chi ci si sente, e per chi l’adora
del papavero non si butta via niente!
come del maiale
e così, incontri le rosolacce nei campi verdi della primavera,
le raccogli belle fresche e le mangi in insalata, condite appena col limone
oppure le raccogli che già sono un po più avanti con i giorni e con le lune e le salti in padella con aglio e olio e peperoncino
con l’incisione del serbatoio immaturo dai, lo sappiamo che succede, ne abbiamo già parlato del tesoro che si trova li
e i semi di papavero?
Li mettiamo sul panino? o ad arricchire l’insalata o ci si fa un prezioso olio
I gambi? Anche? ANCHE!
Tritati fini fini, come fossero prezzemolo…
E i petali? Anche quelli? ma certamente…
si possono mangiare anche quelli in insalata ma con moderazione, son belli intensi per il fegato!
Meglio farci un infuso che concilia ampiamente il sonno e rilassa mente e corpo
o sarebbe molto utile usarne la tintura per colorarsi le labbra e le gote, di quel dolce rosso che accende d’allegria la pelle ancora lattea che esce appena ora dai freddi raggi dell’inverno
È vero che dove non ce n’è non se ne cava… e in quel caso è proprio meglio non insistere, parlare a vanvera lanciando perle ai porci purtroppo non serve a nulla; i porci se ne fregano altamente e continuano a ruzzolarsi allegri nel fango…
. non bisogna rimanerci neanche male .
anche se ti si stralcia l’anima a pensare quanta pochezza c’è in giro, che cammina per le strade sotto forma di homo sapiens
MA
una delle cose più stupide della vita è il talento sprecato…
un vero reato
quindi sfruttala la vita, tutta quella che c’è
e non buttarne via niente
e come del maiale, come del papavero, non buttarne via niente
vivi oggi, che domani non si sa
e fai tutto quello che puoi fare per essere vivo
senza aspettare per inerzia di svegliarti la mattina e camminare solo perché anche oggi sei ancora vivo
Sono 167 specie diverse,
i papaveri e a me che sembravano tutti uguali….
Maledetti pregiudizi
Mordersi le labbra, invece!
. e accettazione .
perché il mondo è pieno di errori
alcuni li facciamo noi, alcuni li fanno gli altri,
altri capitano
e dovremmo accettarli
perché non riusciamo neanche a vedere che esistono più di una specie di papaveri, figurati se riusciamo a vedere il perché di certe cose nella vita
gli errori capitano sempre quando sei concentratissimo sulla tua via e non avevi neanche il tempo per pensare che qualcosa di diverso potesse succedere
e l’unica ragione dell’esistenza di così tanti errori è che ci insegnano quali non vorremmo commettere
come non voler essere
cosa non voler fare
chi non voler essere
(la cosa difficile poi, rimane la coerenza, tra volontà e realtà)
perché tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare,
un mare di errori
e ricordarci poi che le specie dei papaveri son 167 e ne avevamo vista solo 1, e ricordarci che non vediamo niente che sia oltre il nostro naso
AUTOSTRADA, tatuaggio sulla determinazione
Autostrada,
ti fermi alla piazzola, non c’è niente.
Solo erbacce secche e cemento e caldo e smog
MA
c’è anche un bel papaverino rosso fiammante
che ha avuto prima di tutto il coraggio di sperarci,
poi la forza di spaccare l’asfalto
nonostante quel suo bocciolino tanto tenero e delicato, ha spaccato tutto:
strati e substrati di catrame e ghiaione
. crepati .
e il papaverello è venuto fuori da quello schifo li
ora è li bello come il sole
e sta lì tranquillo e beato a colorare sto infinito grigiume
magari è una favola vera anche per noi, dai
noi che ci vediamo cosi teneri e delicati e non sappiamo che proprio quella dolcezza, quell’amore per la vita, può crepare il cemento e far spazio ad uno squarcio di vita rossa fiammante, in mezzo a così tanta testardaggine dura e grigia, tappata li
quando incontri un campo di papaveri, un tappeto rosso infinito, non puoi far altro che vederlo
e sorridere
e per un attimo non pensare a quel che pensavi, prima
la positività dei papaveri ti si attacca per un po
per forza
ti contagia
e se il primo anno in quella piazzola c’era solo un timido papavero
l’anno prossimo saranno in dieci
e l’anno dopo saranno un campo intero
perché il papavero non se ne sta da solo,
ha capito che l’unione fa la forza
ed è contagioso
ed è infestante
e magari, dovremmo stare a guardali un po più spesso
cosi magari anche noi veniamo contagiati e infestati da quella sua forza di volontà così tranquilla
e pacata, così amorevole
contagiati dal sorriso che scatena involontario
contagiati dalla vita che gli scorre fiera e fiera in un momento se ne va
contagiati dalla semplicità della sua forma, così semplice ma travolgente
contagiati da tutto quello che un papavero nasconde dentro il suo colore
contagiati, per poi contagiare
per questo ho iniziato a disegnarli
e poi a tatuarli
e a dipingerli
e a farne graffiti sui muri grigi
perché sono stata contagiata e voglio contagiare
#laRivoluzioneDeiPapaveri
ne manca solo uno, LA RIVOLUZIONE
FINE. per ora, almeno
con affetto, ma sempre irriverente
L A D Y S A R A